Un ingrediente con una lunga storia e mille sfumature, e alleato dei mesi più freddi per le sue proprietà benefiche, il miele esiste praticamente da sempre. Più correttamente, bisognerebbe parlare di mieli, al plurale, perché abbiamo a che fare con un prodotto che si presenta in varietà e tipologie molto numerose e differenti e che, proprio grazie alla versatilità, può essere impiegato in svariate modalità: probabilmente è letteratura comune il suo uso in cucina, mentre forse meno noto è l’utilizzo in miscelazione per la preparazione di cocktail.
Mattia Pastori, Mixology Expert e founder di Nonsolococktails, ha ripercorso la storia del miele e le origini del suo uso in miscelazione attraverso alcune ricette d’autore, perfette per gli aperitivi nei periodi più freddi.
Il viaggio alle origini del miele inizia con un twist ispirato alla prima bevanda fermentata al mondo, l’idromele.
Un omaggio alle origini: Idromele di frutta 2.0

Per lungo tempo è stato chiamato la bevanda degli dèi, perché come energizzante dava vigore e forza. Non è un caso, infatti, che proprio il miele dia ancora oggi il nome al tradizionale periodo di congedo che i novelli sposi trascorrono insieme dopo il matrimonio, la cosiddetta “luna di miele”: infatti nell’antichità, durante i festeggiamenti delle nozze, ai commensali veniva servito il liquido energizzante, appunto l’idromele.
La prima bevanda studiata da Mattia Pastori è l’Idromele di frutta 2.0, realizzato unendo al Miele di Clementino Mielizia due bevande fermentate: una di origine messicana, il Tepache, e una mediterranea, l’idromele classico, per ottenere una bevanda “ready to drink” da servire fredda, come un vino. Il Miele di Clementino Mielizia è perfetto per questa ricetta: ha un colore chiaro, variabile dal bianco al giallo paglierino fino al beige chiaro; un profumo floreale e fruttato, con una nota fresca di zagara e un lieve aroma di scorza d’agrume; infine una piacevole nota acida, simile ai fiori d’arancio. Utilizzando il processo di produzione tipico del fermentato messicano – che si ottiene proprio dalla fermentazione delle bucce di ananas, messe in infusione in acqua con zucchero di canna grezzo e spezie – insieme all’honey water a base di Miele di Clementino, si ottiene un fermentato molto intenso, elegante e dai profumi mediterranei, da servire con una foglia di timo.
Ricetta Idromele di frutta 2.0
Ingredienti (dosi per 1 litro)
850 ml Acqua Panna
150 g Miele di Clementino Mielizia
40 g ca di ananas
Buccia di 1 ananas maturo
Procedimento
Lasciare fermentare la buccia d’ananas per 36/48 ore ad una temperatura di circa 22/24 gradi. Filtrare e lasciare in frigorifero la bevanda anche dopo averla filtrata: una volta in frigorifero continuerà a evolvere e a fermentare, diventando sempre più frizzante e acida nello stesso tempo.

